Disturbo da Accumulo Patologico (hoarding behaviour) così viene definito il problema psicologico caratterizzato da difficoltà e disagio a disfarsi dei propri beni nonché dalla tendenza a d acquistare e conservare un gran numero di oggetti apparentemente inutili o di scarso valore economico. Una delle peculiarità di questo problema piuttosto invalidante l’ingombro che ne deriva negli spazi abitativi tale da impedire l'espletamento di normali attività quotidiane come cucinare, mangiare a tavola o dormire nel proprio letto.
Attualmente il comportamento di accumulo è considerato dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV-TR; American Psychiatric Association, 2000) uno dei sintomi del Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità. Molti ricercatori hanno da tempo suggerito che il disturbo da accumulo possa rappresentare un'entità diagnostica separata, tanto che nella nuove edizione del DSM sarà probabilmente presente come disturbo a se stante.
Ecco di seguito i principali criteri del Disturbo da Accumulo Patologico proposti per il DSM-V.
A. Persistente difficolta a disfarsi o a separarsi dai propri beni, indipendentemente dal valore che gli altri attribuiscono ad essi.
B. Questa difficolta e dovuta al forte impulso a conservare gli oggetti e/o al disagio associato al buttarli via.
C. I sintomi determinano l'accumulo di un gran numero di cose, che finiscono col riempire e ingombrare le aree vivibili delta propria abitazione o del proprio posto di lavoro, al punto tale da precluderne l'utilizzo abituale. Se tutti gli spazi vivibili sono sgombri, è solamente grazie all'intervento di terzi (ad esempio, membri della famiglia, addetti alle pulizie, autorità).
D. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione nel funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti del funzionamento (incluso il mantenimento di un ambiente sicuro per sè e per gli altri).