Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini a carattere intrusivo e ripetitivo che si insinuano nella mente; sono incontrollabili (cioè la persona non ha alcun potere di bloccarli) e appaiono al soggetto del tutto irrazionali. Le ossessioni sono spesso di tale intensità e frequenza da interferire con le normali attività quotidiane, quelle più frequenti riguardano paure di contaminarsi, impulsi sessuali o aggressivi, oppure paura di problemi fisici. Le ossessioni possono portare anche a forme estreme di dubbio, indecisione e procrastinazione.
Le compulsioni sono invece comportamenti o azioni mentali ripetitive e chiaramente eccessive che la persona si sente costretta a effettuare per ridurre l'ansia causata dai pensieri ossessivi, o per scongiurare una catastrofe.
Tra le compulsioni più comuni vi sono: cercare di mantenere la pulizia e l'ordine, talvolta per mezzo di cerimoniali molto elaborati; eseguire pratiche ripetitive, alle quali il soggetto attribuisce un valore magico e protettivo, per esempio contare o toccare una certa parte del corpo; controllare in continuazione di avere effettivamente eseguito certe azioni - ad esempio tornare indietro sette o otto volte di seguito per verificare di avere spento la luce, chiuso il gas o i rubinetti; di avere serrato bene le finestre o chiuso a chiave la porta.
Si sente spesso parlare di giocatori d'azzardo, o mangiatori, o bevitori, compulsivi. Sebbene tutte queste persone riferiscano di sentire una spinta irresistibile che le costringe a giocare o a mangiare o a bere, sul piano clinico il loro comportamento non viene considerato una compulsione, dal momento che spesso è vissuto con piacere. In uno studio si è trovato che il 78% dei soggetti con disturbi compulsivi consideravano i propri rituali "piuttosto stupidi o assurdi", pur essendo incapaci di porvi fine (Stern e Cobb, 1978).
Il disturbo ossessivo-compulsivo tende a insorgere prima dei 10 anni oppure nella tarda adolescenza-inizio dell'età adulta (Conceicao do Rosario-Campos et al., 2001), esso inoltre può incidere negativamente sulle relazioni interpersonali, soprattutto familiari.
Fattori cognitivi
Almeno l'80% delle persone fa l'esperienza, di tanto in tanto e per brevi momenti, di pensieri intrusivi, può trattarsi di una canzone che non ci esce più dalla testa, o di un'immagine che preferiremmo non rivedere e che invece ci torna alla mente di continuo. Poiché i pensieri intrusivi sono così comuni, molte ricerche sui fattori cognitivi si sono incentrate sul perché tali pensieri siano tanto persistenti più che sulle ragioni per cui li abbiamo. Tali studi suggeriscono che i soggetti con DOC si sforzano più intensamente delle altre persone di sopprimere i pensieri ossessivi e che, così facendo, in realtà peggiorano la situazione. Varie ricerche hanno dimostrato che i soggetti con DOC tendono a credere che il pensare una cosa renda più probabile il suo verificarsi (Rachman, 1997). Le persone con DOC, inoltre, spesso riferiscono di sentire un profondo senso di responsabilità per ciò che succede (Ladoceur et al., 2000). In conseguenza di questi due fattori, i soggetti con DOC hanno più probabilità degli altri di impegnare notevoli energie nella soppressione di pensieri (Salkovskis, 1996).
Purtroppo, sopprimere i pensieri è molto difficile. Cercare di sopprimere un pensiero può quindi avere l'effetto paradosso di concentrare maggiormente l'attenzione su di esso.
Un altro elemento che appare importante in alcune tipologie di DOC è la mancanza di fiducia nella memoria, che rende ragione di un particolare tipo di comportamenti compulsivi: i comportamenti di controllo. Ad esempio, il pensiero: "Forse ho soltanto pensato di aver spento il gas" può spingere una persona a controllare e se il pensiero si ripresenta ripetutamente, può indurre il soggetto a controlli ripetuti. Alcuni studi hanno rilevato che i soggetti con DOC prestano un'attenzione esagerata alle carenze della memoria; ciò li potrebbe a una mancanza di fiducia nella propria capacità di ricordare, sfiducia che potrebbe quindi essere all'origine dei ripetuti controlli messi in atto soggetti.
Il Trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo
La tecnica di esposizione e prevenzione dei rituali è il metodo comportamentale più accreditato e utilizzato nel trattamento del DOC. Accanto ad esso gli approcci cognitivi si incentrano sul mettere in discussione le credenze del paziente riguardo a ciò che accadrà se non si impegna nei suoi rituali.
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