Che cos'è
Il danno biologico (risarcibile in base agli art 2059 c.c. e art 32 Cost.) consiste nella menomazione dell’integrità psicofisica della persona, . Il danno biologico, per essere tale, ha come presupposto l’insorgenza di una condizione patologica nello stato di salute, suscettibile di accertamento medico-legale.
Fino alla metà degli anni ’70 il risarcimento del danno era previsto per
- danno patrimoniale (fatto illecito a danno della sfera patrimoniale della vittima)
- danno non patrimoniale, che fa riferimento al DANNO MORALE definito come “transeunte turbamento psicologico del soggetto offeso”
Negli anni ’80 viene introdotto il concetto di DANNO BIOLOGICO definito come “ingiusta lesione all’integrità psico-fisica della persona, che incide sul valore uomo in tutta la sua dimensione concreta” (corte cost. 14.07.1986)
Il danno biologico può essere di natura fisica, psichica o fisica e psichica. Il danno biologico di natura psichica è una patologie della salute psichica dell'individuo che deve essere diagnosticata da una figura competente (psicologico o medico psichiatra).
Negli anni ’90 si inizia a parlare anche di danno con pregiudizio esistenziale, che risarcisce quei casi in cui, a seguito dell’evento dannoso risulta pregiudicata la sfera personale della vittima, nonchè la possibilità di dedicarsi alle cosiddette “attività realizzatrici della persona”. Il danno con pregiudizio esistenziale riguarda cioè:
- l’impossibilità della persona di svolgere attività che prima svolgeva e da cui traeva benessere e appagamento
- l’aggiungersi di nuove incombenza cui il soggetto deve far fronte a seguito del danno e che gravano sulla sua quotidianità.
Fino a pochi anni fa il danno biologico era quindi risarcibile per ciascuna delle categorie presentate e riassunte nella tabelle sottostante.
Danno morale |
Danno biologico psichico |
Danno esistenziale |
Sofferenza soggettiva e transitoria |
Lesione alla salute dell’individuo che conduce ad uno stato di malattia psichica Necessita di diagnosi |
Prescinde dalla lesione alla salute e riguarda le conseguenze concrete che l’evento ha provocato sulla vita quotidiana dell’individuo |
Nel 2008 le Sezioni Unite della corte di Cassazione hanno ridefinito il concetto di Danno non Patrimoniale sostenendo che vada inteso quale categoria omnicomprensiva all’interno della quale non si possono ritagliare sottocategorie (quali danno morale, biologico ed esistenziale) se non a fini puramente descrittivi.
Oggi il danno biologico di natura psichica è inteso quale
Danno derivante dalla lesione permanente dell'integrità psicofisica della persona
e dalle perdita del rapporto parentale
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Quando posso chiedere un risarcimento per danno biologico di natura psichica?
La richiesta di un risarcimento è possibile in presenza di un evento traumatico in cui oltre ad eventuali conseguenze fiche ci sono anche conseguenze psicologiche e/o di funzionamento del soggetto.
per evento traumatico intendiamo sia un singolo evento stressante (es. incidente stradale) o il susseguirsi di piccole situazioni (come nel mobbing) che producano un'esperienza emotiva particolarmente negativa da cui derivi una disorganizzazione e disregolazione del sistema emotivo, cognitivo e comportamentale della persona.
Tipologie di danno
Danno da lutto
la perdita di una persona cara causa sempre inevitabilmente un momento di crisi dovuto alla rottura degli equilibri precedentemente instaurati e richiede una riorganizzazione emotiva cognitiva e relazionale che necessita di tempo e che può portare a un riadattamento più o meno funzionale ed equilibrato.
È molto importante distinguere tra danno da morte e danno da lutto.
per danno da morte si intende una reazione depressiva caratterizzata da dolore e sofferenza per la perdita di un congiunto. è il cosiddetto "lutto fisiologico" che comporta sentimenti di mestizia, sconforto, afflizione, riduzione degli interessi e rallentamento psicomotorio.
Solo se tale reazione perdura nel tempo fino a diventare clinicamente significativa parliamo di danno da lutto caratterizzato da "alterazioni permanenti sul piano psichico ed emozionale che conseguono ad effettive difficoltà del "lavoro del lutto". intendendo con ciò far riferimento alle difficoltà dell'elaborazione del lutto, o, talvolta, alla mancata elaborazione o del tutto alla negazione del lutto. (De Fazio 1997)
Alcuni autori quali Horowitz (1997) o Raphael e Middleton (1990) hanno delineato alcune "reazioni atipiche" al lutto:
- lutto ritardato = la persona si dedica a prendersi cura degli altri sofferenti per la perdita, è iperattiva e non mostra inizialmente segnali di cordoglio (reazioni psicologiche di tristezza e turbamento) che compariranno solo a distanza di mesi o anni.
- lutto inibito = il cordoglio espresso è ridotto, sono invece maggiormente evidenti atteggiamenti di ostilità ottundimento affettivo, autorimproveri e ritiro sociale
- lutto cronico = protrarsi indefinito del cordoglio e dell'idealizzazione del defunto.
- lutto complicato = le reazioni alla perdita sono intense e prolungate con costanti sentimenti di depressione e angoscia.
Danno da mobbing
il fenomeno del mobbing è piuttosto complesso da descrivere tanto che ad oggi non ne esiste una definizione univoca, secondo Ege (2002) esso consiste in una serie di fenomeni estremamente variegati e difformi che si verificano all'interno del contesto lavorativo, inclusa la pressione psicologica associata o meno alla molestia sessuale, così come a condizioni di lavoro frustranti o non conformi ai criteri-guida definiti dalle norme in materia di sicurezza in ambito lavorativo, fino ad arrivare alle circostanze che attengono i licenziamenti senza giusta causa. ciò che accomuna la varie situazioni sembra comunque essere il carattere violento di un'azione compiuta da un individuo sull'altro, attraverso comportamenti lesivi della dignità fisica e psicologica della vittima, fino a comprometterne le capacità lavorative.
Leymann (1993) ha ideato un questionario chiamato LIPT (Leymann Inventory of Psycological Terror)per individuare le situazioni di mobbing. i comportamenti che egli prende in considerazione in questo strumento sono raggruppabili in 5 categorie che riguardano gli atteggiamenti assunti da che esercita mobbing:
- attacchi alla possibilità di comunicare
- attacchi alle relazioni sociali
- attacchi all'immagine sociale
- attacchi alla situazione professionale e privata
- attacchi alla salute
Ege suggerisce altresì l'uso di 7 parametri per individuare le situazioni di mobbing
1 - AMBIENTE LAVORATIVO, ovvero il fenomeno si deve verificare sul posto di lavoro
2 - FREQUENZA, per non confondere mobbing con situazioni conflittuali transitorie
3 - DURATA definita in almeno 6 mesi; ne bastano anche meno se le vessazioni sono quotidiane e i comportamenti mobbizzanti sono molteplici e riguardano più aree (comunicazione, relazioni sociali ecc...)
4 - TIPO DI AZIONI devono rilevarsi almeno due delle azioni tipiche descritte da Leymann
5 - DISLIVELLO TRA GLI ANTAGONISTI la vittima infatti viene sempre a trovarsi in una posizione di svantaggio. le tipologie di mobbing possono essere
orizzontale i soggetti coinvolti ricoprono la stessa posizione gerarchica all'interno dell'organizzazione.
verticale discendente la vessazione viene esercitata da una persona in
posizione gerarchica superiore rispetto alla vittima.
il mobbing verticale ascendente viene considerata una tipologia possibile anche se davvero molto rara
6 - ANDAMENTO SECONDO FASI SUCCESSIVE
pre fase - Condizione Zero: conflittualità diffusa e generalizzata nel contesto lavorativo
1.Conflitto mirato: il conflitto si incanala verso una persona in particolare o un piccolo gruppo; ogni occasione è pretesto per "aggredire " la vittima
2. Inizio del Mobbing: le occasione in cui attaccare la vittima vengono create intenzionalmente
3. Primi sintomi psico-somatici: la vittima mostra i primi segnali di un disagio psicologico
4. Errori ed abusi dell'Amministrazione del Personale: l'ufficio del personale inizia a interessarsi direttamente della situazione convocando e ammonendo la vittima
5. Serio aggravamento della salute psico-fisica della vittima: il malessere diventa acuto e le assenze dal lavoro per malattia, aspettativa ecc.. aumentano
6. Esclusione dal mondo del lavoro: la vittima esce dall'azienda per svariate motivazioni (prepensionamento, licenziamento, dimissioni...)
7 - INTENTO PERSECUTORIO
L’intento persecutorio è dato da tre fattori: lo scopo politico, l'obiettivo conflittuale e la carica emotiva.
Le conseguenze del mobbing sulla salute psichica e fisica del soggetto sono molteplici, dai sintomi psicosomatici che sono i più frequenti, soprattutto nelle fasi iniziali, a manifestazioni ansiose, a volte con attacchi di panico, ai disturbi del sonno o a stati depressivi.
Danno da menomazione fisica
Un danno fisico non colpisce solo il corpo di un individuo, ma anche il suo Sè, la sua identità. un danno fisico modifica l'immagine che noi abbiamo di noi stessi e quindi anche il nostro modo di rapportarci e muoverci nel mondo.
Inoltre un danno fisico può anche comportare la perdita di ruoli sociali che richiedevano l'uso della parte menomata per essere svolti.
Un danno fisico per essere affrontato e superato deve essere elaborato come un "lutto" proprio perché comporta la perdita di una parte di sé, e come il lutto richiede una riorganizzazione emotiva, cognitiva e relazionale che può esitare in un riadattamento più o meno funzionale.
Altre tipologie di danno per i quali è previsto un risarcimento sono:
Danno estetico
Danno alla sfera sessuale
Danno da nascita indesiderata
Danno da wrongful life
Danno da menomazione della capacità visiva
Danno da colpa professionale
Danno da gaslhiting
Danno dei congiunti
Danno da carcerazione ingiusta
Danno da handicap
Idoneità per la ratificazione di attribuzione di sesso
A cosa serve una consulenza tecnica in caso di danno biologico
- Valutare la presenza/assenza di un disturbo psicologico diagnosticabile secondo il DSM-IV-TR (manuale diagnostico in cui sono contemplati tutti i possibili disturbi psicologici come Depressione, Disturbi d'ansia ecc...)
- Valutare il "funzionamento" psicologico del soggetto nella sfera sociale, familiare e lavorativa con particolare riferimento alle menomazioni conseguenti all'evento traumatico
- Valutare il nesso causa - effetto tra l'evento traumatico e il disturbo psichico
- Valutare gli elementi prognostici e il decorso della patologia riportata, nonché la necessità di interventi farmacologici e psicoteraterapici
- Quantificare il danno riportato dal soggetto
Cosa accade durante una consulenza tecnica
La persona che intende chiedere un risarcimento incontrare uno o più membri dell'equipe.
Il principale strumento utilizzato è il colloquio con il quale il professionista raccoglie l'anamnesi della persona, con particolare attenzione all'evento traumatico, valuta le variazioni psicologiche prima e dopo l'evento traumatico.
Verranno inoltre svolti approfondimenti psicodiagnostici, avvalendosi della somministrazione di alcuni test, per supportare con strumenti scientifici la presenza e intensità dell'eventuale disturbo psichico