L'ansia è un eccellente sistema di allarme umano. Ci informa che sta per accadere qualcosa di importante e di potenzialmente dannoso e ci invita ad agire per impedirne o limitarne gli effetti pericolosi (Clark e Beck, 2010). Per compiere il suo compito, il sistema di allarme ci avvisa attraverso lo stato corporeo (con respiro affannoso o veloce e superficiale, tensione muscolare, irrequietezza), attraverso lo stato mentale (con pensieri ricorrenti e martellanti, che ci impediscono a volte di distrarci dalla preoccupazione allarmata) e attraverso lo stato emotivo (con senso di disagio, fretta, paura, rabbia). Ma, come i sistemi di allarme elettronici, a volte può funzionare male, e scattare anche quando non è il momento, o per qualsiasi piccola variazione delle circostanze. Oppure può non scattare quando servirebbe, e quindi farci sottovalutare l'importanza della situazione incombente.
Se l'ansia scatta anche quando non sarebbe il caso, possono insorgere i disturbi d'ansia, quali le fobie, gli attacchi di panico, le rimuginazioni ossessive senza vie di uscita, le compulsioni (ovvero la necessità di compiere azioni ripetitive di fatto inutili rispetto all'obiettivo) e alcuni sintomi psicosomatici ricorrenti di allarme.